lunedì 4 febbraio 2013

Homeland. Vedetelo.

È cominciata mercoledì della scorsa settimana, su Fox, la seconda stagione di questa bellisima serie. Se non avete voglia di vedere la prima stagione (cosa sconsigliabile visto che è SUPERLATIVA), non vi preoccupate: nella prima puntata della seconda si ripercorrono, velocemente, tutte le tappe fondamentali che hanno portato i personaggi al punto in cui sono.

Questo telefilm è tratto dalla serie israeliana "Hatufim" di Gideon Raff che ha partecipato anche all'ideazione di Homeland assieme a Howard Gordon e Alex Gansa.
Già dal primo episodio, negli States, ha ricevuto una valanga di ascolti. E se la prima stagione è stata lodata e acclamata dalla critica, la seconda ha raggiunto risultati ancora più straordinari.

La trama della prima stagione ve la racconto brevemente perché non voglio spoilerare nulla.

Il sergente Nicholas Brody (Damian Lewis) viene liberato in maniera inaspettata dai soldati americani dopo essere stato prigioniero per ben 8 anni in Afghanistan. Ora la domanda che ci si pone immediatamente -come dice anche il promo di Fox- è Eroe o traditore della patria? Carrie Mathison (spettacolare Claire Danes), agente della CIA crede, anzi è convinta, che sia un traditore, convertito da Al-Quaeda in un loro agente. Lo crede a tal punto che il sergente diviene per lei un'ossessione pura, fino a portarla ad una scelta definitiva, dolorosa e senza ritorno.

È soltanto un telefilm con una trama politica che mescola azione e spionaggio? No, assolutamente no.
È un capolavoro di emozioni e sensazioni. Drammi familiari e personali vengono sapientemente raccontati dal regista Michael Cuesta che usa le telecamere per spiare, nel vero senso della parola, i suoi personaggi. Bellissimi primi piani, sguardi e silenzi si susseguono puntata dopo puntata. I continui flashback ci raccontano storie crude -che tutti conosciamo, ma che facciamo finta che non esistano. E anche se fin dall'inizio siamo portati a immedesimarci in Carrie, non possiamo far altro che dispiacerci e provare simpatia anche per l'inquietante Brody. Gli attori sono talmente bravi che si potrebbe vedere questo telefilm senza l'audio (tipo quando vai da Mediaworld nel reparto televisori :D) e capire esattamente cosa sta vivendo in quel momento il personaggio che essi interpretano.

Inoltre bisogna notare che anche l'ambientazione parla da sola. La casa del sergente Brody viene ripresa quasi sempre di notte, al buio. Così come il suo garage. La casa dell'agente Mathison è solitaria, silenziosa come lei. La prigione di Brody in Afghanistan è molto luminosa.
In generale, lo spettatore riesce a riprendere un po' di fiato solo quando i protagonisti si trovano in ambienti aperti.

Tanto altro ci sarebbe da dire, sull'amicizia che lega i vari personaggi, sul rapporto padre-figlia molto ricorrente e perché no? Anche sui rapporti di lavoro, ma non voglio annoiarvi.
Quando guardo questa serie comincio la puntata comodamente seduta sul divano e la finisco col sedere sul bordo, tanto sono presa. Insomma Vedetela, vedetela vedetela!!!!

2 commenti:

  1. Molto interessante, una delle prossime serie che potrei vedere :)

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  2. Vero ..era da un pò che la "stavo tenendo d'occhio", anche per il fatto che questa serie viene spesso citata per questo grande successo di pubblico e di critica...Da mettere in agenda:)

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