giovedì 7 febbraio 2013

Dexter, finale di stagione

Quella che segue è la mia personalissima opinione.

E così lunedì si concluderà la settima stagione di Dexter, il serial killer "gentiluomo" che uccide le persone malvagie. Almeno più di lui.

In questa stagione Dexter ha fatto i conti con sé stesso e col suo passeggero oscuro, modificando in maniera irreversibile il rapporto con sua sorella.

Devo dire che questa non è stata di certo una delle migliori stagioni. Anzi, per me è stata la peggiore in assoluto. Poco pathos, un Dexter irriconoscibile che compie errori che non avrebbe mai compiuto e una storia prevedibile e a tratti banale. Forse sarà la mancanza del big bad per tutta la stagione, forse sarà il poco spessore dei personaggi, forse sarà che la sesta stagione è stata formidabile, ma -al di fuori della terza puntata- mi sono annoiata assai.

Tante cose rimangono "inspiegabili", sembra quasi che gli sceneggiatori si siano stancati e, se non si fosse capito, sono rimasta molto delusa.

Ora si sa, il finale di stagione cambia molto le cose, e forse la prossima (che potrebbe essere l'ultima) ci ripresenterà il caro vecchio Dexter, quello che tutti conoscono. Audace, mai avventato, brillante e sarcastico. E non questo surrogato di "crisi di identità" degli sceneggiatori.

Per consolarmi vi lascio la sigla. Unica cosa che non è cambiata in questa stagione. La più geniale sigla mai pensata per una serie televisiva.

Non servono descrizioni. Basta guardarla per capirne la genialità.

Dexter: Morning Routine.


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