mercoledì 7 maggio 2014

Grey's Anatomy 10 a metà dell'opera

Premetto che io mi bevo ammaliata qualsiasi solfa voglia propinarmi Shonda Rhimes.
Ultimamente molti si lamentano che Grey's sta diventando sempre più "soap" e sempre meno "E.R." (inteso come attenzione particolare per i casi clinici avvincenti). Si, è vero, ma mi piace lo stesso!
Nelle prime puntate della stagione si derime un po' la questione di Richard che muore o non muore e imprevedibili imprevisti connessi, come spesso accade, però, Shonda mette forse troppa carne al fuoco e sembra sempre che ci sia altro da dire, altro da approfondire, altro di cui parlare... ma piano piano arriva. Cambia argomento, parla di altro, non ci pensi più e quando meno te l'aspetti... si riciccia.
Ti rendi conto che tutti gli altri hanno ragione e tu hai torto (ovvero io), quando arriva la 10x12 e ti sembra la puntata più bella di sempre. Poi vedi la 10x13 e ti sembra la puntata più bella di sempre. Poi vedi la 10x14 e ti piace tanto. Insomma, Shonda ci intorpidisce per un po' solo per poi farci riscoprire quanto è brava, nel caso ce lo fossimo scordati. 
Quant'è bella la storia di Meredith e Cristina quest'anno? La scena in cui si provano il vestito da damigelle rimarrà sicuramente nella storia di questa serie.
Vedere la decima stagione sapendo che, prima o dopo, Sandra Oh se ne andrà è una roba proprio brutta.
Per come vanno le cose, sembra una conseguenza logica di tutto quello che sta accadendo, sta tagliando i ponti intorno a sè, sta facendo terra bruciata e pensi "Beh si, ci sta che alla fine se ne va... eh, pure io al posto suo ci farei un pensierino... eh poretta... eh ma se le cerca... eh..." 
Poi Shonda ti cambia tutte le carte in tavola e dici "Ma come??"
Staremo a vedere! L'uscita di scena di Christina, però, dovrà essere GRANDIOSA! Non accetterò nulla di meno.

Un'ultima cosa: Arizona. Ma perché non è rimasta in Africa anni fa?

domenica 26 gennaio 2014

Benvenuto Grey's Anatomy 10, addio Cristina Yang

Capita, a volte, che ti abboni a una rivista e per regalo te ne mando anche un'altra. Capita, a volte, che prendi questa rivista e la sfoglia con non curanza, tanto per vedere di cosa tratta e capita, a volte, che ti imbatti in un articolo che ami dall'inizio alla fine.
Ve lo voglio riportare. Parla di un'eroina moderna che rompe tutti gli schemi, che pensa a lei, che non si sente in colpa se è quello che è, che o la odi o la ami. Parla di lei, di Cristina Yang la colonna portante di Grey's Anatomy.


Ve ne riporto un piccolo stralcio:
Una donna senza figli, senza corsi di cucina, senza sensi di colpa per la propria competitività. Una che non ha abdicato alla sessualità in nome della carriera (anzi: ha una vita sessuale sfrenata almeno quanto è implacabile il suo perfezionismo di chirurga). Se in Person of Interest c'è Shaw, che dice di avere solo relazioni di una notte perché «gli uomini sono diventati così pieni di bisogni: piangono»; se la Carrie di Homeland sarà pure malata di mente ma è comunque più solida di Brody, al quale le tocca sempre salvare la faccia; se dopo che lei è tornata dal marito è il Will di The Good Wife a struggersi e a meditare vendette come un qualunque bollitore di conigli, mentre Alicia ha il disinvolto atteggiamento di un'adulta che ha avuto una storia, è finita, e amen; se il conte di Montecristo tutta determinazione e zero sensi di colpa di Revenge è una bionda (Emily VanCamp), e i maschi al massimo possono farle da aiutanti; se Olivia Pope (Scandal) trucca elezioni, va a letto col presidente sposato, e di mestiere copre le tracce di crimini assortiti, e ciononostante la vediamo come un'eroina sentimentale; insomma, se non serve più essere mogli e madri e massaie per essere protagoniste, è merito di Cristina Yang. E pazienza se avrà fatto crollare le vendite dei detersivi almeno quanto George Clooney ha aumentato quelle del caffè.

lunedì 6 gennaio 2014

Devious Maids, cameriere disperate?




I miei giudizi su questa serie sono stati e sono piuttosto contrastanti.
Marc Cherry, creatore delle mitiche casalinghe disperate, si è unito (lavorativamente parlando ;P) a Eva Longoria (la fu Gabrielle) per creare -concedetemelo- una specie di spin off di Desperate Houswives.

Breve trama:
Flora Hernandez, una cameriera, viene uccisa nella casa dei suoi datori di lavoro durante una festa. Del suo omicidio viene accusato un ragazzo, barman di un catering chiamato per l'occasione.
Ben presto la trama si infittisce di misteri ed entra in gioco Marisol, una donna che si presenta a Beverly Hills in cerca di lavoro. Ispanica solo nel nome, senza inflessioni o accenti strani -a differenza delle altre cameriere- comincia a lavorare nella casa di un importante avvocato e della sua giovane moglie.
Lo spettatore non tarderà molto a capire che la donna ha qualcosa da nascondere e qualcosa da scoprire: chi ha ucciso Flora Hernandez (?).

Chi sono le cameriere e per chi lavorano?
Flora Hernandez (Paula Graces): che lavora per l'inquietante coppia formata da Evelyn e Adrian Powell, due persone squilibrate e con evidenti problemi mentali.
Carmen (Roselyn Sanchez): lavora per il famoso cantante Alejandro Reyes (Matt Cedeño). Il suo desiderio è quello di diventare una cantante affermata e durante tutta la serie lavorerà in tal senso.
Marisol (Ana Ortiz):  è la nuova cameriera che si instaura a Beverly Hills dopo l'omicidio di Flora e la vora per la Michael (Brett Cullen) e Taylor Stafford (Brianna Brown).
Rosie (Dania Ramirez): desidera con tutta se stessa portare suo foglio negli Stati Uniti e lavora per due attori Spencer (Grant Show) e Peri Westmore (Mariana Klaveno).
Zoila (Judy Reyes) e Valentina (Edy Ganem), rispettivamente madre e figlia,  lavorano per Genevieve Delatour (Susan Lucci), una donna un po' frivola e svampita. Valentina si innamora di Remi (Drew Van Acker) figlio di Genevieve e Philippe Delatour (Stephen Collins) e sua madre farà di tutto per ostacolare questa relazione.

Inutile dire che questa serie lascia in chi ha seguito con amore Desperate Housewives un senso di "già visto": ognuna delle protagoniste ha dei segreti e dei problemi da risolvere, ognuna delle famiglie per le quali le nostre cameriere lavorano ha dei segreti e dei problemi da risolvere.

A differenza delle casalinghe, però, le cameriere raramente cooperano e si confidano l'un l'altra: ci sono momenti di confidenza, è vero, ma le donne si raccontano i segreti delle famiglie per cui lavorano o si chiedono consigli per situazioni "normali".

La stagione si chiude così come si è aperta: con una festa.

Il mio impietoso giudizio:
ho trovato la prima puntata banale, noiosa e piena di cliché. Man mano che si va avanti, però, non si può fare a meno di affezionarsi alle cameriere che, ovviamente, ne combinano di tutti i colori. Alcuni dei legami che si creano generano addirittura tenerezza, anche se la banalità non ha mai abbandonato questa prima stagione che avrebbe potuto essere conclusa diversamente.
L'omicidio di Flora è stato risolto, in una maniera discutibile, in 10 minuti e sono stati lanciati talmente tanti input riguardanti la vita delle cameriere che il risultato è stato un minestrone insipido.

martedì 24 dicembre 2013

Homeland 3 finale di stagione

Mi astengo da commenti amari, fatti a caldo e non voglio spoilerare nulla.
Dico solo che questa terza stagione non può reggere il confronto con le altre due. E che nella quarta dovranno davvero fare di meglio lavorando su un clamoroso reboot.

Aspetto che lo vediate e che commentiate, cari amici telefilmici.

mercoledì 11 dicembre 2013

Dexter - finale di serie

Si è conclusa la serie TV Dexter.
L'ultima stagione è stata un po' particolare, con una storia inverosimile che faceva acqua da tutte le parti. Mi è dispiaciuto molto vedere la lenta decadente evoluzione che ha subito questa serie inizialmente geniale.
Per quanto riguarda il finale, possiamo dire che sarebbe stato dignitoso se solo si fossero fermati due minuti prima: come episodio è stato molto bello e molto intenso, ricco di emozioni, ma poi chi ha avuto l'idea di genio di quell'ultima scena che ha rovinato tutto?
Che abbiano voluto proporre un cliffhanger (malriuscito)?
Sicuramente un finale aperto che si presta a varie interpretazioni. La mia personale? Potevate risparmiarvelo e salvare così una serie che ultimamente era scivolata nel banale.

Tuttavia, da sentimentale quale sono: mi mancherà il sorrisetto beffardo di Michael C. Hall nella sigla iniziale!



lunedì 23 settembre 2013

Emmy Awards 2013

Si è svolta a Los Angeles, presso il Nokia Theatre, la cerimonia per l'assegnazione del premio Emmy.
L'Emmy Award, o semplicemente Emmy, è il premio di maggior rilievo a livello internazionale per il mondo dell'intrattenimento televisivo e si può paragonare agli Oscar per il cinema. 

A questo indirizzo, potete consultare la lista delle nomination e dei vincitori che, per brevità, noi non pubblicheremo. Quello che ci interessa, ora, è commentare!
E' subito derby, almeno per noi Telefilmici, per il premio alla miglior attrice protagonista in una serie drammatica: da una parte Kerry Washington nei panni di Olivia Pope in Scandal e dall'altra Claire Danes che veste il ruolo di Carrie Mathison in Homeland. Le adoriamo entrambe, ma va riconosciuta la maggiore intensità e difficoltà di un personaggio come quello di Carrie da cui, per altro, ci aspettiamo grandi cose per la terza stagione di Homeland. A lei va il premio, ma Kerry Washington può consolarsi visto che People l'ha appena eletta donna meglio vestita del pianeta.
In questo blog non abbiamo mai parlato di The Big Bang Theory, una serie simpatica e pungente che strizza l'occhio al mondo nerd anche se, a quanto pare, più sei nerd e meno la apprezzi. Tra i vari personaggi più o meno stravaganti, spicca Jim Parsons nell'interpretazione di Sheldon, un giovane scienziato geniale del tutto inadatto alla società. Meritatissimi tutti i premi che ha vinto negli anni, tra cui l'ultimo come miglior attore protagonista in una serie comica.
Ma veniamo alla ciccia! La nostra idola Carrie Preston, seconda solo a Shonda, ha vinto MERITATISSIMAMENTE il premio come miglior guest femminile in una serie drammatica per il ruolo di Elsbeth Tascioni in The Good Wife, non importa chi fossero le altre: non potevano competere. 
Miglior guest maschile in una serie drammatica: ha vinto Dan Bucatinsky per il ruolo di marito di Cyrus in Scandal. Indimenticabile? Mah, vabbè. A questo punto mi son chiesta chi fossero gli altri... Uno è Rupert Friend e interpreta l'ultimo arrivato in Homeland, quello che pianta un pugnale nella mano di Brody. Beh dai, è bravo. Un altro è il revisore contabile dello studio Lockart&Gardner in The Good Wife e anche lui è bravo ma non da premio, secondo me. E poi chi ti vedo lì in mezzo?? Michael J Fox per l'interpretazione dello stronzissimo avvocato Canning in The Good Wife. Ma come ha fatto a non vincere lui? Cosa hanno visto in giuria?
Tutto quello che possiamo fare, a questo punto, è distrarci con questo articolo e le foto dei vestiti più belli e più brutti della cerimonia! Hanno bocciato Claire Danes, ma solo perché non ha abbastanza tette.